giovedì 18 agosto 2011

DONNE CHE AMANO TROPPO



Estrapolato da: "Donne che amano troppo", di Robin Norwood.



... "Hai bisogno di me?" chiede segretamente la donna che ama troppo.

 "Avrai cura di me e penserai tu a risolvere i miei problemi?" è il quesito che si nasconde dietro le parole dell'uomo che vorrebbe sceglierla come sua partner...

 ...Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo.

Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che lui pensa, dei suoi sentimenti, e quasi tutte le nostre frasi iniziano con "lui...", stiamo amando troppo.

 Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.

 Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui, stiamo amando troppo.

 Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo...

 ... Consideriamo il pregiudizio culturale che: una donna può cambiare un uomo se lo ama abbastanza intensamente...

 Questa credenza tanto... diffusa e invadente impregna la nostra psiche individuale e collettiva...

 Quando qualcuno che ci è caro non risponde con le azioni o con i sentimenti nel modo che noi vorremmo, cerchiamo di escogitare qualcosa per riuscire a cambiare il comportamento o il carattere di quella persona, di solito con la benedizione di tutti, che ci danno consigli e incoraggiano i nostri sforzi ( "hai provato a..." ).

 ... Anche i mass media entrano in azione, non solo per riflettere questo sistema di credenze ma anche per rinforzarlo e perpetuarlo con la loro influenza e continuano a delegare questo compito alle donne.

 Le riviste femminili, per esempio ... sembra non abbiano da pubblicare che articoli su "come aiutare il vostro uomo a diventare...", mentre analoghi articoli su "come aiutare la vostra donna a diventare..." non compaiono mai nelle riviste per uomini.

E noi donne compriamo le riviste e cerchiamo di seguire i loro consigli, sperando di aiutare l’uomo della nostra vita a diventare quello che vorremmo e abbiamo bisogno che sia.

Così … milioni di donne …scelgono come partner uomini crudeli, indifferenti, offensivi, emotivamente instabili, drogati o comunque incapaci di amore o affetto.

Le donne che amano troppo fanno queste scelte spinte da un bisogno irresistibile di controllare chi è più vicino a loro… ma ... paradossalmente, è proprio l'accettazione autentica che consente all'altro di cambiare, se vuole.
L'accettazione vera di un individuo così com'è, senza cercare di cambiarlo con incoraggiamenti, manipolazioni o coercizioni, è l'aspetto più profondo dell'amore ... Al fondo dei nostri sforzi di cambiare un'altra persona c'è una motivazione fondamentalmente egoistica: la speranza che, riuscendo a cambiarla, saremo felici. Non c'è niente di male nel desiderio di essere felici, ma porre la fonte di questa felicità fuori di noi, nelle mani di qualcun altro, significa negare le nostre capacità, ed evitare la responsabilità di cambiare in meglio la nostra vita.


Splendida

domenica 14 agosto 2011

Democrazia ed élites


Tratto dall'Enciclopedia Garzanti, alla voce "Democrazia":
Secondo... " la teoria delle élites, la sovranità popolare è una pura "formula politica" perché in ogni società il potere politico è sempre concentrato in poche mani: questa teoria riposa o pretende di riposare su dati storici inconfutabili e quindi di essere scientifica.
Essa infatti non giudica che sia male il governo del popolo, ma si limita a constatare che il governo del popolo, quand'anche fosse desiderabile, non è, per ragioni obiettive indipendenti dalla buona volontà degli uomini, possibile.
Anche là dove sono in vigore e sono rispettate le regole del gioco democratico, il potere effettivo resta, secondo questa teoria, nelle mani di un gruppo ristretto di persone ( la cosidetta "classe politica", che diventa sempre più una classe di politici professionali ), il quale si serve abilmente di quelle stesse regole per acquistare e per conservare il più a lungo possibile il potere."...


Splendida

sabato 13 agosto 2011

Il mio Agosto in città


E' finito il vento; è calato, come dicevano i vecchi al paese. Ha perso l'arroganza ed ora se ne va canticchiando sommessamente tra le foglioline più tenere nell'aria tersa come non capita da chissà quante estati. Sembra quasi di stare in montagna e non in una calda città nel mese di agosto.
Agosto è il mio mese preferito, in relazione alla città, perché Roma diventa improvvisamente "snella" d'agosto.
Si sgonfia del traffico, dei rumori, della gente stressata, dell'aria infetta; , smette di essere una matrona obesa e congestionata in procinto di scoppiare e diventa una graziosa ragazza, quasi una turista giovane e carina alla scoperta di sé stessa.
Quest'anno, forse a causa della crisi economica nazionale e internazionale, la gente ha fatto meno vacanze fuori città e le vie sono più affollate degli ultimi anni. L'atmosfera però è comunque rilassata perché negozi e uffici, soprattutto nella seconda metà del mese sono chiusi quindi, scansando abilmente alcuni cantieri aperti per lavori stradali e mettendo in conto un rallentamento corse se ci si muove con i mezzi pubblici, si può girare alla riscoperta della nostra bellissima città come un turista qualsiasi, magari con tanto di fotocamera appesa al collo: una signora mi ha anche chiesto da che nazione venissi e si è stupita di scoprirmi sua concittadina.
La mattina, prima che l'aria diventi troppo calda, ho preso l'abitudine di mettere le scarpette e fare una corsettina a villa Panphili; non per molto, a dirla tutta: un'oretta, un'oretta e mezza al massimo e non troppo di corsa. A volte preferisco addirittura una buona camminata a passo svelto: mi dà la possibilità di guardarmi meglio intorno, di incontrare altri sguardi, di scambiare un fugace saluto con i vecchietti o le mamme con neonati seduti sulle panchine a prendere il fresco.
Ogni tanto incontro anche qualche personaggio della tv o della carta stampata, a stento riconoscibile per l'abbigliamento o la faccia paonazza dallo sforzo della corsa.
Mi piace molto notare la differenza fra le persone che incontro durante la settimana e quelle che incontro durante il week end, quando riconosco subito gli "sportivi" della domenica, quelli che non hanno un muscolo perché non hanno mai tempo neanche per la palestra ma la domenica esibiscono tutine, tatuaggi, cuffiette e bibite energetiche, capello finto trasandato e fiatone da infarto o giù di lì.
L'unica cosa che mi manca in questo periodo è una buona scelta di verdure fresche al mercato ma mi adatto con quello che trovo nei tanti supermercati aperti e poi la sera girando tra gli stands sulla sponda del tevere o dopo uno dei tanti appuntamenti dell'estate romana ( oltre 150 per l'esattezza visto che è il 150° anniversario dell'unità d'Italia e il 140° anniversario di Roma capitale ), mi concedo un meraviglioso gelato rigorosamente senza panna ma altrettanto rigorosamente con cioccolato e liquirizia.
Adoro il mio Agosto in città!


Splendida